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giovedì 30 gennaio 2014

lettera I (prima parte)






ideologia. Non importa che sia buona o cattiva: avversarla.
IDEOLOGICO. Se qualcuno ci accusa (furto, evasione fiscale, adulterio, ecc.) ribat-
tere “lei è mosso da pregiudizio ideologico”.
incompetenzaCol tempo ognuno raggiunge nell’occupazione il proprio livello d’incompetenza.
indignazione. Ritorna a primavera come le rondini (primavera araba, primave-ra di Praga ecc.).
INSEGNANTI. Chi sa fa, chi non sa insegna.
intelletto. Sempre “il bene dell’intelletto”, anche se la maggior parte delle per-
sone lo considera un male.
Intellettuali. Di veri intellettuali non ce n’è più.
-L’ultimo esemplare risale a Pasolini (a Moravia, Malaparte, Croce, Muratori ecc.)
Internet. Ovunque ti giri spuntano quei dannati gattini...
italiani. S’affrettano sempre in soccorso dei vincitori (Flaiano).
-Governarli non è difficile, è inutile (Mussolini).
-I migliori se ne vanno all’estero. I peggiori restano e si danno alla politica.

mercoledì 29 gennaio 2014

lettera T (prima parte)






tasse. Si pagano solo quando proprio non si possono evadere.
televisione. Ormai è inguardabile.
-Salvo qualche raro programma culturale trasmesso dopo le 11 di sera.
tolleranza. Bisogna essere tolleranti con chi è diverso.
-Le case di tolleranza andrebbero riaperte.
tornite. Nei romanzi, gambe e braccia delle protagoniste sono sempre “ben 
tornite”.
tornitori. Non se ne trovano più: eppure pagherebbero bene!
traduzione. Tradurre è tradire.
tumore. Non esiste “il” tumore: ci sono mille tumori diversi.
Turpiloquio. Idioletto utilizzato abitualmente nelle conversazioni telefoniche, 
soprattutto se oggetto d’intercettazione.
-Si impara all'asilo: ottimo motivo per non mandarci i propri figli.

domenica 26 gennaio 2014

lettera M (prima parte)






maggiolinoSecondo le leggi della fisica non potrebbe volare. O è il calabrone?
matrimonio. Ormai i matrimoni civili hanno superato quelli religiosi.
-La tomba dell’amore.
meccanica quantistica. Chi afferma di aver capito come funziona, vuol dire che non l’ha capito.
moderato. Estremista agghindato col vestito buono della domenica.
monito. Sempre un “forte” monito (del capo dello stato, del pontefice, ecc.), uni-
versalmente inascoltato.
morsa. L’Italia (la Francia, il Molise, gli Stati Uniti...) nella morsa del ghiaccio.
morte. La morte del (romanzo, libro, autore, futuro, ecc.); della (politica, poesia, storia, mezza stagione, ecc.)
-Affermare con ritegno che si vuole morire in piedi. No... non “dormire”... “mori-
re”!
-Mai morire in ospedale.

venerdì 24 gennaio 2014

lettera D (prima parte)





d’annunzioIl Vate.
-Contrapporlo sempre a Pascoli (il “fanciullino” e il “superuomo”).
danubio. Il bel Danubio blu.
decrescita. Ricordarsi di aggiungere “felice”, sorridendo.
democrazia. Citare sprezzanti quel che ne pensava Platone.
design. Ineffabile quid capace di rendere una sedia scomoda, costosa e degna d’es-sere esposta in un museo.
destino. Unire con un tratto i puntini, a posteriori, e leggerci un disegno (vedi 
senso della vita).
dialogo. Ignorare sistematicamente le argomentazioni altrui avendo però la cor-
tesia di attendere che l’interlocutore smetta di parlare prima di aprir bocca.
diritti. Chissà come, ma gli extracomunitari conoscono tutti i diritti concessi qui, meglio di noi.
-Noi ce li siamo sudati, i nostri diritti! 
-Diritti e doveri.
dolceDulcis in fundo. Da alternare a “ultimo ma non ultimo”.
droghe. Incominci con quelle leggere e poi passi a quelle pesanti.
Ormai qualsiasi cosa è assimilabile alla droga: il sesso, la cioccolata, il gioco d’azzar-do, la televisione, il lavoro, gli sport estremi, gli sport non estremi, lo shopping, il  potere, il desiderio di maternità, l’attaccamento agli animali, il giardinaggio...

mercoledì 22 gennaio 2014

lettera P (prima parte)









paradigma. Ogni tanto, cambia.

Parlamento. Discussione oziosa e, per estensione, luogo dove essa si svolge (da “parlare”+ suffisso “mento”, come in azzuffamento, inquinamento,  patteggiamento ecc.)

passato. Non è più quello di una volta. 
-Si stava meglio quando si stava peggio.

pelle. Bianca come il latte (non occorre specificare “vaccino”), rossa come il sangue (che in effetti scorre sottocute).
-Di pesca (più raro “di albicocca”; ignorate le nettarine; considerate offensive le arance, e gli agrumi in generale).
-L’organo più grande del corpo umano. Affermarlo come se significasse qualcosa di profondo.

petrolio. L’oro nero.
-Ormai abbiamo raggiunto il picco di estrazione del petrolio.
-Citare il romanzo incompiuto di Pasolini, come l’opera più ambiziosa dell’autore.

personaggi. Vivono di vita propria, a dispetto dei loro autori.

postmoderno. Essere molto tranchant “postmoderno non vuol dire nulla, salvo forse in architettura” senza spiegare perché.

Privacy. Se sei un personaggio pubblico, non hai diritto alla privacy.
-Sta’ a vedere che anche per comprare un etto di mortadella ci tocca firmare l’informativa sulla privacy.
-Si pronuncia come si vuole: puoi sempre obiettare che c’è la lectio all’inglese e quella all’americana.
 
 


martedì 21 gennaio 2014

lettera F (prima parte)





fans. Acronimo di quattro parole inglesi, che in questo momento mi sfuggono.
-Non confondere col plurale di fan.
-Non si devono assumere come se fossero caramelle.
fascio. Non fare di tutta l’erba un fascio.
favonio. Vento particolarmente poetico.
felicità. Una deliberata ebetudine.
-La Costituzione degli Stati Uniti sancisce il diritto alla felicità (o alla sua ricerca, fa
lo stesso).
filosofia. Rallegrarsi per il ritorno della filosofia a un nuovo realismo.
-La caverna di Platone. Che poi ci spiega anche quella faccenda dello straniamento
dovuto alla tv e internet.  Non è cambiato niente.
fine-settimana. Dire “la” fine-settimana (esempio “vi auguro una buona fine- settimana”).
fiore. Nel fiore degli anni, sopratutto nella locuzione “mancata ai suoi cari nel fio-re degli anni”.

lunedì 20 gennaio 2014

lettera C (prima parte)

camera da lettoIn un palazzo vagamente ottocentesco, Garibaldi vi ha sempre passato una notte.
cammello. In realtà è una grossa fune.
cancro. Non si nomina in casa dell’ammalato.
-Usare preferibilmente “tumore” che può anche essere “benigno”.
-Ricordarsi che il termine è dovuto a Galeno: malattia antica!

cane. Ti ama incondizionatamente.
-Meglio i cani di certi uomini.
-Se solo potessero parlare!
cantautoriMai chiamarli “poeti”. 
-Ce n’è di alcuni che avrebbero meritato il Nobel per la letteratura.
Carneade. Ricordarsi che era un importantissimo esponente dell’Accademia ateniese, giusto per smentire il Manzoni.
casa. Casa dolce casa.
-In casa propria ognuno fa quello che vuole.
-Il mattone è sempre il miglior investimento.
competitività. Ma in fondo, l’importante è partecipare.
cultura. Mettere mano alla pistola.
-Con la cultura non si mangia.
cultura d’impresa. Con la cultura d’impresa si mangia. Se sei un imprenditore.


Perché un "nuovo" Dizionario dei luoghi comuni?

 
Fosse vissuto in questi anni, Flaubert si sarebbe scompisciato dalle risa - pur col sopracciglio aggrottato - ascoltando l'infinito flusso di sciocchezze che ogni giorno i media riversano nelle nostre orecchie. Bouvard e Pécuchet - a differenza di quanto accade invece nel finale del libro hanno definitivamente vinto la battaglia culturale nel mondo che conta e ormai imperversano nei talk pomeridiani, nei social, nei bar, a casa vostra, dentro di voi.
  Se non avete ancora letto il Dictionnaire des idées reçues affrettatevi a farlo e dispiacetevi un pochino per il fatto che purtroppo un'emorragia cerebrale si è portato via l'autore prima che l'opera fosse portata a termine.
  Flaubert attese per tutta la vita alla compilazione del Dizionario, nell'intento - esplicitato in una lettera a Louise Colet - di azzittire finalmente gli idioti: «bisognerebbe che in tutto il libro non ci fosse una parola mia, e che, una volta letto il dizionario, non si osasse più parlare, per paura di dire spontaneamente una delle frasi che vi si trovano». Va da sé che tale intento manifestava un'eccessiva fiducia nell'intelligenza degli idioti: quanti di questi avrebbero letto il Dizionario? e quanti - una volta letto - si sarebbero vergognati nel proferir ancora verbo? Flaubert non poteva certo conoscere all'epoca Le leggi fondamentali della stupidità umana formulate da Carlo Cipolla quasi un secolo dopo la morte del nostro.
  Consapevole dell'assoluta sproporzione tra le forze in campo (a fra il sottoscritto e Flaubert; b fra i pochi schernitori e i molti fruitori di luoghi comuni) ci limiteremo qui ad aggiornare l'elenco originale ai tempi nostri, cercando di strappare ai lettori un sorriso, agli imbecilli un guizzo di consapevolezza e... (basta: un elenco composto da tre elementi sarebbe un luogo comune! :-)